Molto spesso iniziamo a mettere in discussione la nostra vita quando siamo costretti ad affrontare un dolore.
A volte, invece, entriamo in uno stato di consapevolezza quando scegliamo di prenderci cura di noi stessi, di calare la maschera da super eroi e gettare l’agenda fitta di impegni per ricordarci che abbiamo bisogno di nutrirci di bellezza, non di doveri all’apparenza inderogabili.

Dopo aver buttato l’agenda, sfoltito gli impegni, ci si sente straniti e privi di strumenti per ricercare relazioni umane di qualità, che non siano vuote chiacchiere da bar.
Come si trova la reciprocità?
Come si definiscono i confini di una relazione sana?
Come si vive la sessualità in modo creativo, sensibile, rispettoso di noi stessi e dell’altro?

Spesso viviamo un senso di smarrimento perché abbiamo perso la fiducia negli altri e in noi stessi, nelle nostre scelte, nei nostri obiettivi, che sembrano distanti da noi stessi, dai nostri veri desideri e la nostra natura. Il sentimento di delusione di fronte al comportamento delle persone ci schiaccia e perdiamo la fiducia nella vita.

Un giorno ci alziamo con l’urgenza che nasce da dentro di manifestare il nostro potenziale creativo, ma non sappiamo da dove iniziare.
Iniziamo così a ricercare la qualità del donarsi, del tempo condiviso che nutre, dei rapporti basati sull’essere, non sul fare. Ricerchiamo un risveglio in cui i nostri bisogni siano al primo posto, per nutrici di benessere e soddisfazione.
Possiamo vivere con erotismo, che non è sinonimo di seduzione, ma trarre piacere dal vivere, da ciò che facciamo e da come lo facciamo: nella preparazione del cibo, nel pulire e riordinare la casa, nell’acqua sulla pelle, trarre gioia dalle piccole cose sino alla fusione totale con l’essere amato.

Possiamo scegliere di danzare le emozioni con la Biodanza. Non serve saper ballare ma occorre imprare ad ascoltare, traghettati dal desiderio di cambiare sé stessi, alla ricerca di nuovi modi per rapportarsi con gli altri e con il proprio Sé.

La Biodanza appartiene alla sfera del movimento emozionato e spontaneo, una danza libera dalle forme estetiche convenzionali: per questo non ci sono passi da seguire. Il percorso di Biodanza riporta l’attenzione ai movimenti automatici per trasformarli in movimenti consapevoli e pieni di senso, in modo da raggiungere una connessione maggiore con sé stessi. È un cammino di integrazione globale che unisce ciò che sentiamo, pensiamo, diciamo e facciamo. L’intenzione di Biodanza è riscattare la nostra umanità perduta e il senso di appartenenza alla natura.

Quando riscopriamo questo legame rinnoviamo il senso della vita

Molto spesso iniziamo a mettere in discussione la nostra vita quando siamo costretti ad affrontare un dolore.
A volte, invece, entriamo in uno stato di consapevolezza quando scegliamo di prenderci cura di noi stessi, di calare la maschera da super eroi e gettare l’agenda fitta di impegni per ricordarci che abbiamo bisogno di nutrirci di bellezza, non di doveri all’apparenza inderogabili.

Dopo aver buttato l’agenda, sfoltito gli impegni, ci si sente straniti e privi di strumenti per ricercare relazioni umane di qualità, che non siano vuote chiacchiere da bar.
Come si trova la reciprocità?
Come si definiscono i confini di una relazione sana?
Come si vive la sessualità in modo creativo, sensibile, rispettoso di noi stessi e dell’altro?

Spesso viviamo un senso di smarrimento perché abbiamo perso la fiducia negli altri e in noi stessi, nelle nostre scelte, nei nostri obiettivi, che sembrano distanti da noi stessi, dai nostri veri desideri e la nostra natura. Il sentimento di delusione di fronte al comportamento delle persone ci schiaccia e perdiamo la fiducia nella vita.

Un giorno ci alziamo con l’urgenza che nasce da dentro di manifestare il nostro potenziale creativo, ma non sappiamo da dove iniziare.
Iniziamo così a ricercare la qualità del donarsi, del tempo condiviso che nutre, dei rapporti basati sull’essere, non sul fare. Ricerchiamo un risveglio in cui i nostri bisogni siano al primo posto, per nutrici di benessere e soddisfazione.
Possiamo vivere con erotismo, che non è sinonimo di seduzione, ma trarre piacere dal vivere, da ciò che facciamo e da come lo facciamo: nella preparazione del cibo, nel pulire e riordinare la casa, nell’acqua sulla pelle, trarre gioia dalle piccole cose sino alla fusione totale con l’essere amato.

Possiamo scegliere di danzare le emozioni con la Biodanza. Non serve saper ballare ma occorre imprare ad ascoltare, traghettati dal desiderio di cambiare sé stessi, alla ricerca di nuovi modi per rapportarsi con gli altri e con il proprio Sé.

La Biodanza appartiene alla sfera del movimento emozionato e spontaneo, una danza libera dalle forme estetiche convenzionali: per questo non ci sono passi da seguire. Il percorso di Biodanza riporta l’attenzione ai movimenti automatici per trasformarli in movimenti consapevoli e pieni di senso, in modo da raggiungere una connessione maggiore con sé stessi. È un cammino di integrazione globale che unisce ciò che sentiamo, pensiamo, diciamo e facciamo. L’intenzione di Biodanza è riscattare la nostra umanità perduta e il senso di appartenenza alla natura.

Quando riscopriamo questo legame rinnoviamo il senso della vita

Immagina una lezione così

Il percorso iniziale in Biodanza consiste in un incontro alla settimana della durata di 2 ore circa.

  • Si inizia con una parte introduttiva teorica di circa 10 minuti e si apre lo spazio per la condivisione dei risultati percepiti.
  • Si danza per un’ora e mezza. Danzeremo in due tempi diversi: quello chiamato “ritmico” appartenente alla consapevolezza e alla sensibilità delle azioni più toniche e veloci e quello “melodico” dove si rallenta il movimento per raggiungere maggiore ricettività e sensibilità corporea ed emozionale. Verrete orientati con indicazioni semplici per costruire una sequenza di sensazioni che porteranno ad un senso di allegria, serenità e piacere. Sarete invitati a camminare al ritmo della musica con un passo più lungo, con il petto che si integra al dondolare delle braccia, a riprendere l’ampiezza necessaria negli spostamenti per attivare l’allegria, a svegliare la tonicità per contattare la libertà, a riprendere il ritmo condiviso per accedere al senso di appartenenza e così in ogni sessione ci sarà una sensazione diversa che potremmo raggiungere.
  • Alla fine delle 2 ore si ha la sensazione di aver riposato a lungo.
  • Si danza a piedi nudi per riprendere la nostra naturale connessione del corpo con la terra e con vestiti comodi.

Ogni lezione ha uno scopo differente.

  • Trovare più consapevolezza dell’unità del corpo
  • Contattare il valore di ciò che siamo
  • Contattare il valore di ciò che siamo
  • Contattare il valore di ciò che siamo
  • Rivolgere l’attenzione al piacere e all’allegria
  • Riscattare la capacità di giocare
  • Riprendere il ritmo fisiologico interno
  • Valorizzare i nostri sentimenti
  • Trovare la stabilità di fronte ai cambiamenti
  • Attivare la nostra forza per prendere decisioni
  • Incorporare la dolcezza in noi e nei gesti quotidiani
  • Uscire dai sintomi del nostro malessere per fluire nella nostra esistenza.

I benefici della Biodanza

Sono certa che a molti filosofi in passato sarebbe piaciuto la proposta di danzare per trovare risposte alle domande sulla vita e il comportamento umano. È un privilegio danzare la domanda con lo stupore di percepire che una sola risposta non basti.

Sappiamo che le risposte delle persone a una stessa situazione sono diverse, per ciò non è assicurato che quello che sto per elencare brevemente accada esattamente come la descrivo.

All'inizio del percorso

si prova un senso di armonia, di equilibrio interno che viene chiamato omeostasi. Si dorme meglio, ci si alza leggeri alla mattina e sicuri di fare le scelte giuste per la nostra giornata. Il nostro corpo è pieno di energia senza un vero motivo. Questo sentirsi bene solo per essere vivi viene chiamato “il risveglio dell’umore endogeno”: in pratica le cellule stanno bene perché si sono soddisfatti i bisogni basilari.

Dopo 3 mesi

abbiamo più facilità di comunicazione con le persone, perdiamo la paura del contatto fisico perché impariamo a dare limiti con dolcezza senza arrivare al limite di sopportazione. Vediamo di più gli aspetti belli della vita e di noi stessi, ci sentiamo più sicuri nel prendere decisioni, il nostro rapporto con l’intimità incomincia ad alleggerirsi, perdiamo la vergogna di prendere iniziative.

Dopo 6 mesi

abbiamo più strumenti per vivere il presente perché si rallenta il pensiero giudicante su tutto quello che facciamo. Aumenta la facilità di contemplare la bellezza delle piccole e grandi cose e gli effetti positivi della lezione durano di più. I nostri movimenti iniziano a essere più armonici perché sono più integrati tra di loro, ci sentiamo leggeri, siamo più spontanei nell’intimità, migliorano i rapporti con i colleghi e la famiglia grazie al nostro avvicinamento. Le cose cambiano attorno perché stiamo cambiando il modo di muoverci nella vita.

Dopo 1 anno

iniziamo ad avere un pensiero più aperto e complesso, ci è più semplice fare connessioni tra sentimenti, concetti e situazioni, si aggiungono nuovi interessi mai pensati, iniziamo ad essere più selettivi nelle nostre relazioni intime perché cerchiamo il nutrimento e allo stesso tempo accogliamo la diversità con meno riserve. Usciamo dagli stereotipi di bellezza per contemplare e alimentarci delle polarità. Il sistema immunitario si attiva e la pressione arteriosa si regola perché diventiamo più attenti al nutrimento nella nostra vita: ricerca di qualità nel cibo, di amicizie nutrienti, relazioni basati sull’amore e il rispetto. Cerchiamo di costruire la nostra vita in base al piacere.

Gli effetti della lezione

all’inizio rimangono per alcune ore, poi passano a giorni e poi si stabilizzano per lunghi periodi fino a non averne più bisogno perché si hanno gli strumenti per portare questo benessere nella vita.
Già dalle prime lezioni gli altri percepiranno il nostro cambiamento in positivo, ci si sente più disponibili a capire, ad integrare le differenze, questo significa che abbiamo sciolto le resistenze e le nostre rigidità. Si inizia ad essere più propensi a guardare gli altri negli occhi senza timore, a riconoscere di chi ci si può fidare, a fare scelte in base al piacere e a ciò che desideriamo veramente.
Sebbene inizi una vera accettazione delle differenze nelle persone, le nostre scelte sono più selettive perché si basano sul nutrimento e non più su un dovere.

Questo è un percorso di apprendimento e crescita che va al di là del personale. Il miglioramento di ogni persona parte da una necessità di sviluppo personale che poi si amplifica a un agire sulla collettività, un desiderio di esserci nel mondo. Lo scopo è creare un’umanità migliore, sana e non importa da dove si parte se dall’insieme o dal singolo. Si può considerare un percorso di espansione di coscienza etica attraverso il movimento.

La partecipazione al corso comprende da uno a due incontri individuali di mezz’ora – se la persona lo ritiene necessario – con lo scopo di un ascolto affettivo e per dare risposte a domande che riguardano la Biodanza. Questi incontri non hanno nessuna valenza terapeutica.

Si consiglia per avere degli effetti significativi nel comportamento e nella salute che si partecipi almeno per la durata di 3 anni, sebbene non sia un percorso obbligatorio. Il primo anno inizia la scoperta, nel secondo il cambiamento e nel terzo si consolida l’apprendimento. Sarà possibile partecipare a seminari intensivi a tema se voi lo ritenete necessario.

Si può provare una singola lezione, ma consiglio un mese di Biodanza per capirne i reali benefici.